Riservato Associazione Fracastoro
XXX Corso Superiore di Geriatria
Crediti ECM:50
Quota di iscrizione: € 219,60

Obiettivi
L’osservazione quotidiana degli anziani insegna molto. Sono prodigio e fragilità insieme. Il nostro corpo è in grado di superare ostacoli incredibili, di neutralizzare una miriade infinita di sostanze strane e di insulti. Poi, però, crolla. Non di rado, questo succede quando si smette di sognare, desiderare, progettare. Alla morte, tuttavia, non ci si abitua. Ogni volta ci si commuove. Malgrado si sappia che è ineludibile, la si combatte, ci si oppone. Si cerca sempre di spostarla “tre onde più in là”. È un dire quanto mai incerto che dice tutto e nulla, ma che tradisce un bisogno mai pago. Si era ricorsi a questo concetto a Venezia, nel 1600, per delimitare il confine verso il mare, delle terre emerse sul delta del Po, su cui potevano contare i nuovi proprietari. Il medico adatta questa idea ai suoi pazienti perché cerca sempre di spostare “tre onde più in là” la svolta. Nell’uomo, grandezza e limite convivono. È il paradosso della nostra esistenza. Meraviglia e assurdità abitano in noi, soprattutto, quando diventiamo vecchi. Da una parte, i nostri organi hanno delle potenzialità che incantano, dall’altra si inceppano per dei motivi che, apparentemente, sembrano banali. Le macchine, la tecnologia, serve della scienza, ci hanno consentito traguardi prestigiosi, grandi prodezze. Purtroppo, hanno conquistato ed occupato tutta la scena della medicina e si ripone in esse una fiducia eccessiva. Il pericolo della tecnologia è che non considera, non valuta le storie, le leggende, le angosce dell’uomo. Questo insegna, tutti i giorni, la Geriatria. L’uomo va oltre l’anatomia e la fisiologia e va contemplato con amore. Poche cose mi rasserenano come andare in moto. Non a caso ad un mio libro ho dato il titolo Andare pensando. Guido senza pensare al tempo, senza paure e preoccupazioni. Mi rilasso e faccio lavorare il cervello. Andare e pensare assieme è piacevole. Se, però, si esaspera una di queste attività, si cancella l’altra. Se si corre non si pensa. Si è troppo presi dalla guida, dalla strada. Se si pensa molto, si rallenta sino a fermarsi. Serve un giusto equilibrio. Andare aiuta la creatività. Idee, pensieri, storie vivono nella mia mente e, quando torno, devo metterli su carta per non dimenticarli. Sento un bisogno sempre più forte di conoscenza. So di non dire niente di nuovo. Brunetto Latini, che fra i suoi allievi contava anche Dante Alighieri, era solito ripetere che “la sapienza è il più grande tesoro”. A suo dire era paragonabile al denaro contante. Cercava di convincere i suoi concittadini su questa grande verità, anche se qualcuno, anzi molti, ribadiscono che con la cultura non si mangia. Socrate, 1700 anni prima, ammoniva che il vero sapiente è quello che sa di non sapere. Più si ingrandisce l’isola della conoscenza più si allargano i confini dell’ignoranza. Col passare dei secoli, si è capito che non soltanto la sapienza è tesoro, ma fa anche salute. È medicina. Molte malattie che affliggono il nostro tempo, in primis i disturbi cognitivi, sono influenzate dalla voglia di sapere. Da studi accreditati, su riviste scientifiche molto importanti (The Lancet, 20 luglio 2017), l’incidenza della demenza potrebbe ridursi del 33% se imparassimo ad adottare stili di vita opportuni come: dieta “sensata”, poco alcool, movimento, abolizione del fumo, lotta all’ipoacusia, controllo dell’ipertensione, controllo della glicemia e, soprattutto, mantenere il cervello sempre attivo. È anche significativo osservare che, in una ricerca recente, si è visto che chi vive al Mugello campa meno di chi vive a Firenze. Questa osservazione riprende studi analoghi, secondo cui vivere in località amene, ma isolate, accorcia la vita (“L’amara medicina” di Roberto Volpi). L’uomo ha bisogno di società, di contatti, di opportunità, di conoscenza ed, allora, malgrado le polveri sottili e l’inquinamento, si campa di più. È inutile aspettare l’avvento di farmaci in grado di correggere questi grandi problemi della società. È giusto, invece, ricordare che la medicina ha raggiunto traguardi importanti agendo sulla prevenzione. La solitudine aumenta il logorio, indebolisce le difese immunitarie, aumenta la disposizione all’ipertensione, alle malattie cardiovascolari, metaboliche, eccetera. Dovremmo migliorare i contatti diretti. Bisogna guardarsi in faccia, cogliere le espressioni del viso, degli occhi, del corpo. L’uomo è un essere socievole. È un grande insegnamento che tutti abbiamo colto in questo momento così difficile di pandemia da COVID-19. Abbiamo bisogno di stare in mezzo alla gente ed imparare ad osservare la natura meravigliosa che ci circonda, emozionarsi per il colore dei fiori e le diverse sfumature di verde dei prati. Saper ascoltare il silenzio della montagna, l’urlo del vento, la voce del mare. Ci si sente parte di tutto e la solitudine si dissolve. “Accontentarsi del mondo. Lottare perché rimanga com’è”, come dice Sylvain Tesson ne La pantera delle nevi.
Abstract
Le Patologie del Distretto Maxillo-Facciale: aspetti funzionali, estetici e psicologici Relatori: Pier Francesco Nocini, Lorenzo Trevisiol, Massimo Albanese Moderatori: Stefania Montemezzi Farmaci generici o equivalenti: sono sempre un’opportunità? Relatori: Ercole Concia, Giovanna Scroccaro, Roberto Castello, Claudio Micheletto Moderatori: Luigi G. Grezzana La Geriatria come nuovo Umanesimo in Medicina Relatori: Umberto Senin, Stefania Maggi, Andrea Ungar, Chiara Pavan Moderatori: Matteo Grezzana La Chirurgia Vascolare oggi: l’altra faccia della luna Relatori: Gian Franco Veraldi, Fabio Simoncini, Luca Mezzetto Moderatori: Gabriele Zanotto, Arrigo Battocchia La solitudine dell’anziano nei luoghi di cura Relatori: Pier Luigi Scapicchio, Gianfranco Sinagra, Paolo Zanatta Moderatori: Giorgia Cecchini, Nicola Smania Come tutelare la salute urogenitale ad ogni età Relatori: Walter Artibani, Pierpaolo Curti, Alessandro Antonelli Moderatori: Caterina Pastori, Carlo Congiu Geriatria: fra rigore, fantasia e genialità
Relatori
Albanese Massimo Antonelli Alessandro Artibani Walter Battocchia Arrigo Castello Roberto D.ssa Cecchini Giorgia Concia Ercole Curti Pierpaolo Fasani Bruno Grezzana Luigi Dott. Grezzana Matteo Maggi Stefania Mezzetto Luca Micheletto Claudio Montemezzi Stefania Dott. Nocini Pier Francesco Pastorino Caterina Pavan Chiara Rainoldi Valeria Rugiu Carlo Scapicchio Pier Luigi Scroccaro Giovanna Senin Umberto Simoncini Fabio Sinagra Gianfranco Smania Nicola Trevisiol Lorenzo Ungar Andrea Veraldi Gianfranco Zanatta Paolo Zanotto Gabriele.